Uomo politico e poeta italiano. Secondogenito di Antonello, segretario di Stato
coinvolto nella congiura dei baroni, fu condannato a morte da Ferdinando
d'Aragona insieme al padre. Mentre si trovava incarcerato nella torre di San
Vincenzo in attesa dell'esecuzione, tra il 13 agosto e l'11 novembre del 1486,
compose 83 sonetti, ispirati alle sue tragiche vicende, nei quali sono presenti
alcuni temi tipici della tradizione letteraria (la morte, la fuga del tempo,
l'ingratitudine, la ruota della fortuna, la profezia) (1456 circa - Napoli
1486).